Le Maglie calcio vintage, quelle da ciclista, con scritte sono tra le maglie vintage più cercate e vendute, ideali per chi voglia avere uno stile casual e sportivo ma allo stesso tempo di grande originalità. Là le pietre sono gommose, e chi vi posa il piede vi si attacca. Il primo stemma, adottato nel 2009, era costituito da uno scudo francese antico partito verde-azzurro, all’interno del quale vi sono due leoni rampanti affrontati aurei, che sorreggono un pallone da calcio; i due animali sono mutuati dagli stemmi araldici comunali di Lonato del Garda e Salò (quest’ultimo si distingue perché reca nella zampa anche un ramoscello d’olivo). CT inizia a essere inviso alla stampa a causa di alcune mancate convocazioni (su tutte quella del romanista Roberto Pruzzo, capocannoniere delle due precedenti stagioni). Italia e Brasile si presentarono entrambe all’atto conclusivo con due coppe del mondo conquistate e, in conseguenza del risultato della finale, il trofeo andò ai sudamericani. 3º nel girone 6 di Coppa Italia. Concluse così il proprio girone di qualificazione con 4 punti (con 3 reti fatte e 20 subite), che le permisero di concludere per la prima volta un girone di qualificazione ad un torneo internazionale non all’ultimo posto (finì davanti alla Moldavia, distanziata di un punto).
Nel biennio post-1982 un gruppo azzurro a posteriori arrivato alla fine di un ciclo mancò l’accesso alla fase finale del campionato d’Europa 1984, risultato di opache e deludenti prove nel girone qualificatorio contro modeste avversarie quali Cipro, siti di maglie da calcio Romania e Svezia. Gianluca Vialli, che nel novembre 1987 realizzò una doppietta decisiva nella gara contro la Svezia valida per le qualificazioni al campionato europeo. La semifinale di Napoli contro l’Unione Sovietica terminò senza gol, con il passaggio alla finalissima deciso da una monetina: il lancio premiò l’Italia, permettendo ai padroni di casa di contendere alla Jugoslavia – capace di estromettere i campioni del mondo in carica dell’Inghilterra – il primato continentale. Nella seconda fase a gironi, comprendente anche Germania Ovest e Austria, gli Azzurri si piazzano dietro ai Paesi Bassi, e disputano quindi la finale per il terzo posto, persa contro il Brasile per 2-1. L’Italia, partita senza clamori, viene indicata come la nazionale che ha saputo mostrare il gioco più bello durante il torneo.
La seconda gara si tenne a Belfast il 15 gennaio 1958, ma la sconfitta per 2-1 precluse agli azzurri il raggiungimento della fase finale. Inseriti nel gruppo B, gli azzurri esordirono nel torneo il 12 giugno 1980 a Milano contro la Spagna: finì 0-0. Una rete di Tardelli valse poi la vittoria contro l’Inghilterra, ma con il Belgio ci fu un altro pari a reti inviolate: la situazione di uguaglianza nella differenza reti (1) premiò i Diavoli Rossi, autori di 3 gol contro l’unico degli italiani. Da campioni del mondo in carica, gli azzurri ottennero la qualificazione d’ufficio al campionato del mondo 1986 in Messico. A partire dal 1977, Bearzot assume in solitaria l’incarico di commissario tecnico: la qualificazione per il campionato del mondo 1978 arriva a scapito degli inglesi (con cui il bilancio degli scontri diretti era in parità, a causa di una vittoria per 2-0 a testa), sopravanzati per differenza reti.
1973 la Nazionale violò inoltre lo storico Wembley di Londra, vincendo l’amichevole contro gli inglesi con una rete di Fabio Capello. Nella fase finale del mondiale disputato in Germania Ovest la nazionale italiana, considerata tra le favorite alla vigilia, invece non supera la prima fase a gironi: dopo la vittoria iniziale contro Haiti arrivano infatti il pareggio contro l’Argentina e soprattutto la sconfitta contro la Polonia, che condanna gli Azzurri. Ad aprire la manifestazione fu un pareggio senza gol contro la Germania, mentre nel secondo match gli azzurri sfidarono i padroni di casa del Cile. Una V bianca e ampia taglia la maglia per le partite in casa, mentre la stessa casacca a colori invertiti veste il Brindisi nelle partite in trasferta. Schillaci: il venticinquenne centravanti andava affermandosi nella Juventus, dopo una proficua gavetta nelle categorie minori. L’Italia superò la fase a gironi, spinta dal centravanti Altobelli che realizzò 4 gol in tre partite, ma al primo ostacolo degli ottavi di finale venne estromessa dalla Francia campione d’Europa in carica (0-2), segnando di fatto il capolinea della generazione mundial.
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