Lo facciamo con Diego Guirri, collezionista di maglie da calcio che conserva con particolare affetto le casacche che Morosini e Astori gli hanno regalato negli anni delle loro carriere. Negli ultimi 90′ della stagione, nonostante la disastrosa sconfitta interna patita per mano dell’Udinese (0-4), i Granata ottengono una clamorosa salvezza in virtù della mancata vittoria dei sardi (0-0) sul campo del già retrocesso Venezia. Protagonisti della stagione, comunque sia trionfale, furono il laterale offensivo Maikol Negro, il duo brasiliano formato da Gabionetta e Calil, oltre a veterani quali Davide Moro, Manolo Pestrin e Maurizio Lanzaro, questi ultimi due di ritorno a Salerno dopo diversi anni. Le dimissioni di Colantuono e il nuovo ritorno di Gregucci non sortirono alcun altro effetto che di peggiorare la situazione di classifica, generando un clima di pesante contestazione da parte dei tifosi e portando la Salernitana a un passo dalla retrocessione diretta. Come già accaduto in precedenza con l’ingaggio di allenatori quali Galderisi, Gregucci e Somma, anche per la nuova stagione la società decise di stuzzicare l’entusiasmo nel pubblico di fede granata con una figura legata alla città.
A 90′ dalla fine del campionato e dopo aver sprecato diverse occasioni per ottenere la salvezza matematica, Gregucci fu esonerato; subentrò ancora una volta Menichini il quale, pur non riuscendo a battere la corazzata Pescara nell’ultima trasferta del campionato, centrò la sua seconda salvezza in granata, grazie alla vittoria ai rigori contro il Venezia, al termine di una drammatica doppia sfida di play-out. All’8ª giornata la sconfitta contro il Monza per 3-0 costa l’esonero a Paulo Sousa, che viene sostituito da Filippo Inzaghi che porta la prima vittoria stagionale per 2-1 in casa contro la Lazio. Col Lecce ormai matematicamente relegato ai play-off e l’Empoli già promosso in massima serie, il 10 maggio 2021, la Salernitana si presentò per giocare l’ultimo turno di campionato allo Stadio Adriatico di Pescara, dove già nel 1991 e nel 1996 aveva perso, rispettivamente, la permanenza in Serie B e la promozione in Serie A. Mentre la diretta rivale per il secondo posto (il Monza) crollava inaspettatamente in casa col Brescia, il rigore di Anderson e le marcature di Casasola e Tutino spianavano alla squadra di Salerno la strada per la promozione in Serie A, dopo 22 stagioni di assenza.
Il decisivo allungo della corazzata Empoli (capolista in Serie B) e il ritorno in auge del Lecce non modificarono più di tanto la classifica dei granata: pur senza vincere mai gli scontri con le dirette concorrenti, la Salernitana rimase sempre stabilmente tra le prime quattro squadre della classifica. Gli subentra Fabio Liverani, il quale dura solamente 4 giornate e alla 29° giornata viene esonerato a causa della sconfitta casalinga con il Lecce. In più, il calcio molto strutturato e verticale offerto dalla formazione granata portò in dote un inizio di campionato tra i migliori di sempre, che la proiettò per diverse giornate al primo posto, diventato poi secondo al giro di boa, a pari merito con la matricola terribile Monza. A tre giornate dalla fine della stagione regolare, una rocambolesca vittoria maturata in zona Cesarini sul campo del Pordenone contro il Pordenone permise alla Salernitana di scavalcare il Lecce, contemporaneamente sconfitto dal Monza; i 3 punti permisero ai granata di issarsi al secondo posto in classifica, ultima piazza utile per la promozione diretta. La stagione partì sotto pessimi auspici, con le dimissioni presentate da Carlo Perrone, per divergenze di vedute con la proprietà. Nonostante un cammino positivo in Coppa di Lega, i risultati in campionato rimasero scarsi, tanto da portare all’esonero definitivo di Carlo Perrone.
Nonostante il raggiungimento dell’obiettivo, per la seconda volta Menichini non ottenne la conferma. I risultati iniziali sembrarono dare ragione alla dirigenza, il cui obiettivo dichiarato era il raggiungimento di una salvezza tranquilla: all’esordio, la Salernitana regolò l’Avellino per 3-1, grazie ai gol di Gennaro Troianiello e di un ispirato Denilson Gabionetta, proseguendo discretamente nelle successive settimane. Sfumato ormai l’obiettivo della promozione diretta, il tecnico tarantino si prefisse con la società il raggiungimento degli spareggi promozione. La società si affidò, così, ad Alberto Bollini, che come Carlo Perrone vantava di una lunga militanza nei quadri tecnici del settore giovanile della Lazio. La compagine granata chiuse i conti per la vittoria del campionato nella sfida casalinga con il Barletta del 25 aprile (3-1 per i padroni di casa), tornando in Serie B dopo una militanza di quattro stagioni nelle serie minori. Fa il suo ritorno in maglia granata anche l’attaccante Cedric Gondo, ingaggiato il 17 settembre dopo essersi svincolato dalla Lazio. Rispetto all’anno precedente salutano i campani, tra gli altri, l’attaccante Gennaro Tutino, di ritorno al Napoli per termine del prestito, e tutti i calciatori in prestito dalla Lazio (come disposto dalla FIGC). I granata non riuscirono a impensierire i ciociari, che passarono il turno vincendo 2-0 ed estromettendoli dalla lotta promozione.
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