1987 – La società incorpora l’Associazione Calcio Mestre S.p.A. e, a seguito della fusione, cambia denominazione in Calcio Venezia-Mestre S.r.l. Nel 1987 la fusione tra Venezia e Mestre ha sancito l’affiancamento dell’arancione (tinta peculiare del club mestrino) al neroverde veneziano. Il sodalizio giocherà per alcuni anni le proprie gare interne allo Stadio «Francesco Baracca» di Mestre. 2015 – Al termine della stagione, il sodalizio non si iscrive al campionato successivo e il successivo 21 luglio, viene costituita una nuova società denominata Venezia Football Club Società Sportiva Dilettantistica, sito maglie calcio cui viene riconosciuta la tradizione sportiva e che si affilia alla LND. 1919 – La società ricostituitasi dopo il conflitto bellico incorpora l’Aurora F.B.C. Alla prova del ritorno nel professionismo la squadra divenuta semplicemente Imolese Calcio 1919 si è rivelata competitiva: guidata da mister Alessio Dionisi, ha disputato una stagione di alto livello e ha concluso al terzo posto nel girone B, accedendo per la prima volta nella sua storia ai play-off per la promozione in Serie B perdendo in semifinale contro il Piacenza.
Gli anni 1980 saranno ricordati come tra i più difficili nella storia del club: era strano piombare di nuovo nei campi della provincia dopo aver calcato i palcoscenici più importanti. La storia del G.S. In molti casi si è quindi optato per soluzioni a base nera (tinta comune ad ambedue le anime cittadine), relegando l’arancio e il verde alle finiture. Torneo FGNI, appare sul cuore lo stemma cittadino, con una stella bianca sul petto, sopra una maglia tutta nera; nonostante ciò, non ci sono abbastanza informazioni per dedurne l’uso ufficiale o continuo negli anni. Negli anni 1960 arrivò ad ospitare fin 26.000 persone, nonostante la capienza fosse minore. La società calcistica di Siracusa, fin dalla sua nascita nel 1924, utilizza come colori sociali le tinte del bianco e dell’azzurro; a determinare questa scelta, fu organizzato un quadrangolare da una rappresentativa del Gargallo Siracusa (fondato nel 1923) a cui parteciparono, oltre alla società organizzante, l’Esperia (in maglia azzurra), l’Insuperabile (in maglia giallorossa) e il 75º Reggimento Fanteria (formazione nella quale militavano i militari in servizio a Siracusa, tra cui anche Genesio Pioletti). Cosi nell’anno dei 2.750 anni dalla fondazione di Siracusa, viene esibito alla tradizionale maglia azzurra, la sagoma in bianco del volto della Dea Aretusa, personaggio rappresentativo di Siracusa della Mitologia greca.
Questa scelta, a poche giornate dalla fine del campionato, si rivelerà fatale e decreterà la retrocessione diretta dei giallorossi in Promozione Pugliese dopo 5 stagioni di Eccellenza. Il Cittadella tenta ripetutamente di violare la difesa del Venezia (avvantaggiato dalla miglior posizione in stagione regolare), ma invano; infine, al 3º minuto di recupero del secondo tempo, Bocalon segna su contropiede la rete dell’1-1, che sancisce la promozione in Serie A degli arancioneroverdi dopo 19 anni di assenza. La stagione 2022-2023 vede la conferma di buona parte della rosa (la cui costruzione, in assenza di un effettivo DS – l’interim viene assunto dal segretario generale Davide Brendolin – vede quale attore principale l’analista tattico Alex Menta, affiancato dal nuovo direttore tecnico Cristian Molinaro e dal responsabile scouting Morris Donati), con alcuni inserimenti tra i quali spiccano l’attaccante finlandese Joel Pohjanpalo e il centrocampista russo Denis Čeryšev. Dopo il breve interim di Andrea Soncin, dalla 13ª giornata la squadra è affidata al tecnico Paolo Vanoli.
Il Potenza, in virtù delle sue partecipazioni ai campionati professionistici, risulta essere l’unica squadra della regione Basilicata a comparire tra i primi cento posti nella graduatoria della tradizione sportiva italiana stilata dalla FIGC. La squadra in vista del nuovo campionato, vede diversi volti nuovi in rosa, soprattutto stranieri pescati in diversi campionati europei e qualche giovane di buone speranze dal campionato nordamericano di MLS. Quando la squadra giocherà in trasferta ai Campionati Europei, indosserà una maglia bianca e azzurra con finiture nere. Normalmente la divisa era composta da una casacca verde con finiture nere, pantaloncini neri e calzettoni bicolori. Aggiungiamoci che quella maglia era anche una sfida al regime franchista, quindi con un importante significato di ribellione sociale in senso libertario ed autonomista, ed ecco perché merita, a mio parere, il primo posto in assoluto. Maglia da trasferta di colore beige combinata con dettagli blu. Le linee pulite, i colori audaci e i dettagli distintivi rendono queste maglie vere opere d’arte, suscitando una nostalgia palpabile per gli anni d’oro del calcio. Le scelte si rivelano produttive, con la squadra che riesce dapprima a uscire dalla zona play-out, risale la classifica (grazie anche alla ritrovata vena realizzativa di Pohjanpalo) e infine si qualifica ai play-off, dove gli arancioneroverdi escono già al primo turno per mano del Cagliari.